Ravioli di ricotta, broccoli e pecorino

Ravioli ripieni di ricotta fresca di pecora,  broccoli e pecorino Medoro

Questa è una ricetta insolita nella preparazione ma “rassicurante” negli abbinamenti, che sicuramente sarà apprezzata dai vostri commensali.

I ravioli di ricotta sono un primo piatto tipico della tradizione italiana, ideali da portare in tavola anche nei giorni di festa.

Io oggi ve li propongo nella versione con ripieno di ricotta fresca di pecora, broccoli e pecorino maturo Medoro.

Proprio quest’ultimo ingrediente, grazie al suo sapore deciso, lega ed esalta tutti gli altri. Vi consiglio di provarli!

 

Ingredienti per 4 persone :

 

Per la pasta:

  • 100 gr di farina 0
  • 100 gr di semola fine
  • 1 uovo
  • 5 gr di sale
  • 100 gr di acqua

 

Per il ripieno:

  • 250 gr di ricotta fresca di pecora
  • 250 gr di broccoli già lessati e sgocciolati
  • 1 uovo
  • 50 gr di pecorino maturo Medoro

Per il condimento:

  • olio evo q.b.
  • 1 spicchio d’aglio
  • pepe q.b.
  • salvia q.b.
  • pecorino Medoro q.b.

 

 

Procedimento:

Nella ciotola della planetaria (se volete potete impastare anche a mano) setacciate la farina e la semola, inserite il gancio a uncino nella planetaria e avviate.

Aggiungete l’uovo e l’acqua leggermente tiepida dove avrete precedentemente fatto sciogliere il sale. Impastate fino ad ottenere un panetto ben compatto e uniforme.

Ora copritelo e lasciatelo riposare per un’ora circa. Il tempo di riposo è molto importante per la buona riuscita della pasta perchè permette agli ingredienti di amalgamarsi meglio.

Nel frattempo preparate il ripieno: in una ciotola passate con il passaverdure la ricotta e i broccoli, oppure schiacciateli per bene con una forchetta per far amalgamare tutto assieme.

 

 

 

Aggiungete  l’uovo, in pizzico di sale e il pecorino Medoro grattugiato. Mescolate bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.

Inserite il composto in una sac-à-poche e tenete da parte.

Trascorso il tempo di riposo della pasta, lavoratela con la macchina tirapasta  passandola tra i rulli prima allo spessore più largo e poi al penultimo più stretto: dovrete ottenere una sfoglia rettangolare spessa circa 2 mm.

Lo spessore della pasta dipende dal vostro gusto: se vi piace sottile vi consiglio 2 mm, altrimenti potete farla più spessa.

Adagiate una sfoglia di pasta sull’apposita tavoletta per ravioli, con la sac-à-poche riempite gli appositi spazi con il ripieno e ricoprite con un altra sfoglia cercando di non far creare bolle d’aria all’interno.

 

 

 

 

 

Capovolgete la tavoletta e ritagliatevi ravioli con una rotella taglia pasta.

 

 

 

 

Procedete sino a ultimare la pasta e il ripieno.

Se non si ha la tavoletta specifica per i ravioli si possono preparare stendendo la sfoglia sul piano di lavoro, mettendo il ripieno con la sac-à-poche distanti l’uno dall’altro e ricoprendo con un’altra sfoglia. Ritagliate i ravioli sempre con la rotella taglia pasta.

Una volta pronti i ravioli, cuoceteli in abbondante acqua salata per circa 10 minuti.

Nel frattempo versate dell’olio extravergine d’oliva in una padella e soffriggete leggermente uno spicchio d’aglio, togliete l’aglio e mettete nell’olio pepe e salvia a piacere.

Quando i ravioli sono cotti, scolateli per bene, versateli nella padella dell’olio e aggiungete una manciata abbondante di pecorino Medoro grattugiato.

Per un sapore ancora più ricco, aggiungete a piacere dell’altro pecorino grattugiato direttamente sul piatto!

Consigli:

Mettete la ricotta a sgocciolare in un colapasta dalla sera prima, deve essere ben asciutta. Lo stesso per i broccoli: vi consiglio di lessarli e lasciarli sgocciolare almeno un paio d’ore prima.

 

In questa ricetta ho utilizzato la ricotta fresca di pecora e il pecorino Sardo Medoro maturo DOP, dei F:lli Pinna.  Quest’ultimo è un  formaggio tipico della tradizione sarda. Il gusto è particolarmente marcato; la crosta è liscia, trattata in superficie con olio d’oliva; la pasta è compatta, più o meno dura a seconda della stagionatura. Le peculiarità di questo formaggio sono state nobilitate dall’attribuzione, nel 1996, della “Denominazione d’Origine Protetta” che ha contribuito a salvaguardarne la tecnologia di produzione, tutelarne l’originale sapore e aumentarne la diffusione sui mercati.

 

 

 

 

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